Chiara Appendino critica duramente il governo di Giorgia Meloni
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Direttore: Alessandro Plateroti

Arrivano le pesanti accuse al governo di Giorgia Meloni: le parole di Appendino in radio

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni

La vicepresidente del M5S, Chiara Appendino, lancia gravi accuse al governo di Giorgia Meloni riguardo alla gestione del caso Almasri.

Negli ultimi mesi, il dibattito politico italiano si è intensificato attorno alle politiche migratorie adottate dal governo guidato da Giorgia Meloni. Diversi esponenti dell’opposizione hanno espresso critiche riguardo alle decisioni prese in materia di immigrazione e sicurezza nazionale.

Tra questi, la vicepresidente del Movimento 5 Stelle, Chiara Appendino, ha recentemente rilasciato dichiarazioni particolarmente forti che hanno acceso ulteriormente il confronto politico.

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

Le critiche dell’opposizione sulle politiche migratorie del governo Meloni

Il centrosinistra ha più volte sottolineato le proprie preoccupazioni riguardo alla gestione dei flussi migratori da parte dell’attuale esecutivo. Le critiche si sono concentrate su temi quali l’efficacia delle misure adottate per il controllo delle frontiere, la gestione dei centri di accoglienza e le relazioni con i paesi di origine dei migranti. In particolare, alcune decisioni del governo sono state definite controverse, suscitando dibattiti sia a livello nazionale che internazionale.

Le dichiarazioni di Chiara Appendino sul caso Almasri e sul Governo di Giorgia Meloni

In un’intervista rilasciata a Maria Latella durante la trasmissione Il caffè della domenica su Radio24, Chiara Appendino ha espresso accuse particolarmente gravi nei confronti del governo. Ha affermato che l’esecutivo avrebbe mentito per nascondere la liberazione e il rimpatrio, a spese dello Stato, di un criminale responsabile di torture e omicidi per motivi politici.

“Siamo di fronte a una Presidente del Consiglio e a un governo con le spalle al muro. Hanno mentito per nascondere quello che adesso stanno ammettendo dopo la nostra pressione: hanno liberato e rimandato in patria su un volo di Stato a spese nostre un criminale che ha torturato e ucciso persone per precisa volontà politica.” – Continua la vicepresidente del M5S

Giorgia Meloni ammetta che ha fatto un patto ed è sotto ricatto di uno stupratore di bambini: io l’ho sentita per anni parlare di blocco navale, poi del fantomatico Piano Mattei, poi buttare via un miliardo di euro per i centri in Albania.” – conferma a Radio 24 Chiara Appendino – “Ma se le sue politiche migratorie, che non stanno funzionando perché a gennaio abbiamo avuto più di 3.000 arrivi, sono in mano a un ricatto con un criminale io sono molto preoccupata.”

– Conclude così – “C’è un tema di sicurezza perché evidentemente sono molto deboli come politiche e soprattutto non è quello che ci ha raccontato per anni.” Il tutto come riportato integralmente da liberoquotidiano.it

La risposta di Sara Kelany

Queste dichiarazioni hanno intensificato lo scontro politico, portando a reazioni da parte di esponenti della maggioranza. Sara Kelany, responsabile del Dipartimento Immigrazione, ha risposto con un articolo sul Secolo d’Italia, affermando che 43 migranti irregolari trasferiti in Albania avevano tutti i requisiti per essere rimpatriati immediatamente.

“I 43 migranti irregolari trasferiti in Albania avevano tutti i requisiti per essere immediatamente rimpatriati verso i loro Stati di provenienza”, ha spiegato Kelany.

“Non avevano rilasciato alcuna dichiarazione o documento che potesse far pensare il contrario; le loro richieste di asilo erano già state tutte respinte perché manifestamente infondate. Eppure la Corte d’Appello di Roma ha deciso di non consentire il rimpatrio. Dunque, oggi ci troviamo nuovamente di fronte ad una presa di posizione assurda, ingiustificata e in grado di creare una impasse nella gestione generale dei flussi migratori irregolari. E sembra che intervenga la pervicacia di alcuni magistrati, portatori di evidenti ideologie politiche, a voler bloccare impunemente un modello che è apprezzato da tutta Europa.” Riferisce Sara Kelany.

Le accuse di Chiara Appendino e le successive reazioni evidenziano le profonde divisioni esistenti nel panorama politico italiano riguardo alla gestione dell’immigrazione e alle relazioni internazionali. La questione rimane al centro del dibattito pubblico, con implicazioni significative per le future politiche del Paese.

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ultimo aggiornamento: 2 Febbraio 2025 14:24

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